RICORDIAMO IL NOSTRO PASSATO PER COSTRUIRE IL NOSTRO FUTURO

Susino in fiore - 20 Marzo 2019
Susino in fiore - 20 Marzo 2019

Chiarezza sui nomi perché i nomi sono importanti!

Prima di tutto, facciamo un pò di chiarezza sui nomi!

L’azienda agricola nasce con il nome ditta Azienda Agricola Lanzalunga di Zanin Ciro.

Poi all’attività agricola, nel tempo, si sono aggiunte altre attività e, in particolare le attività di agriturismo e l’attività di fattoria didattica.

Per contraddistinguere le attività connesse all’attività agricola, nel 1997 ho inventato per esse il marchio La Via Antiga.

Da allora:

  • Lanzalunga è il marchio che contraddistingue i prodotti ottenuti dalle attività agricole di coltivazione e allevamento;
  • La Via Antiga è il marchio che contraddistingue i servizi di Agriturismo e di Fattoria Didattica.

Perché Lanzalunga e La Via Antiga?

Scelsi Lanzalunga dal nome del canale (Canale di Lanzalunga, l’ansa lunga) che delimita a sud i miei terreni e che tra il VI sec. DC e l’VIII sec DC segnava il confine tra l’Impero Romano d’Oriente e il Regno Longobardo (ex Impero Romano d’Occidente). Oggi quel canale è stato integrato nel Canale Brian.

Scelsi La Via Antiga perché la mia azienda sorge lungo la strada medioevale “L’Antiga”, costruita probabilmente tra il 589 DC e il 639 DC, quale alternativa a un tratto della Via Annia, che in quei tempi doveva essere inagibile per la scarsa manutenzione, in località Palù di Staffolo.

Il nome della località dove è situata l’azienda agricola è Staffolo, che deriva dal Longobardo “staphyl”, che significa linea di confine.

Oggi, il nome ditta è Zanin Ciro tout court, ma il pubblico conosce la mia azienda agricola multifunzionale come La Via Antiga, e, quindi, è con questo nome che la chiamerò da ora in avanti.

Azienda Agricola vista dall'alto - 8 Giugno 2021
Azienda Agricola vista dall'alto - 8 Giugno 2021

Decennio 1995 – 2004

Nel 1994 aprii l’Azienda Agricola Lanzalunga di Zanin Ciro.

Quell’anno produssi ortaggi a pieno campo.

Li vendetti a intermediari commerciali dei mercati ortofrutticoli di Padova e di Treviso.
Realizzai una perdita, non un guadagno.
L’anno successivo, nel 1995, produssi pere.
Anche quell’anno chiusi l’esercizio in perdita, e peggio dell’anno precedente.
Visto che per formazione sono un consulente in direzione aziendale, presi alcune decisioni.

NATURA – rendere accogliente l’azienda agricola per i clienti futuri, ovvero trasformare il deserto agricolo in un paradiso naturale, con stagni, siepi e boschetti.

AGRICOLTURA – differenziare, ovvero cambiare il metodo di produzione agricola da agricoltura convenzionale ad agricoltura biologica; integrare le produzioni vegetali con alcune produzioni animali, iniziando l’allevamento di animali da carne, sia per costruire nel tempo un’azienda biologica a ciclo chiuso, ovvero un’azienda biologica in cui il ciclo terreno, fieno, animali, letame, terreno fosse tutto interno all’azienda, sia per aggiungere la fornitura di carni alla fornitura di ortaggi e frutta da destinare all’attività di ristorazione.

AGRITURISMO – riposizionare strategicamente l’impresa, ovvero cambiare la matrice prodotti/mercati, passare da una produzione di beni, ortaggi e frutta, ceduti a cooperative e intermediari commerciali, a una produzione prevalente di servizi agrituristici, alloggio e ristorazione, ceduti a famiglie, riprogrammando contestualmente la produzione agricola con l’obiettivo di limitarla a rifornire l’attività interna di ristorazione.

Sette anni più tardi, nel 2002, diedi seguito alla creazione della FATTORIA DIDATTICA per ampliare il grado di differenziazione e multifunzionalità dell’azienda agricola e cominciare a comunicare al territorio quanto stavo facendo e ricevere dal territorio il suo feedback.

A fine 1995, cominciai a dar seguito al cambiamento pianificato.

In questo decennio, 1995 – 2004, lavorai sodo e misi le fondamenta per raccogliere frutti nel futuro. Fu durante questo periodo che all’amore per lo studio della chimica unii l’amore per lo studio della biologia.

Col senno di poi, riconosco che fu un periodo di pazzia.

Fu un decennio dorato di ricerca sviluppo.

Producendo biologico, riuscii finalmente a ottenere un prezzo remunerativo per le pere grazie all’incontro con un trasformatore biologico (i Monaci di Lanuvio) e a chiudere i conti economici e ambientali della produzione di pere in attivo.

Inoltre, verso la fine di questo decennio, feci la mia apparizione online.

Nel Settembre 2003, pubblicai online la prima versione del sito www.laviaantiga.com.

Nel Luglio 2004, il sito  si classificò al terzo posto al concorso Bardi Web Awards nella categoria e-Business Services dopo Banca Intesa spa e Multimedia Campus (Università degli Studi di Pavia e Opera Multimedia).

Ebbi una grande soddisfazione e devo ringraziare lo studio grafico a cui mi sono  appoggiato perché sono proprio in gamba. My kudos to Anthes Graphic Design & Communication.

Nel Novembre 2004, www.laviaantiga.com vinse il Premio Speciale delle Regioni, quale sito dell’anno 2004 per la Regione Veneto.

Vista aerea del centro aziendale - 8 Giugno 2021
Vista aerea del centro aziendale - 8 Giugno 2021

Decennio 2005 - 2014

Poi, nella seconda metà del primo decennio del ventunesimo secolo, il mio acquirente di pere biologiche chiuse l’attività e io dovetti ritornare alle cooperative. Mi promisero mari e monti.

Ma i mari e i monti li vidi solo in cartolina.

I prezzi medi di liquidazione delle pere biologiche non remuneravano neanche il costo delle operazioni di potatura e raccolta.

Smisi allora di produrre e vendere frutta per il mercato. Da quell’anno in poi, decisi che le mie produzioni sarebbero state solo per i miei animali, per la ristorazione agrituristica e per me.

Estirpai i pereti.

Da allora puntai tutto sui servizi agrituristici, soprattutto la ristorazione, e sulla fattoria didattica, sposando appieno il progetto di multifunzionalità dell’azienda agricola.

Per quanto riguarda la Via della Natura, avendo lavorato a sufficienza sugli strati arborei e arbustivi, cominciai a prendermi cura degli strati erbacei e ipogei.

La parte dell'azienda agricola più dedicata all'agrambiente e agli orti - 8 Giugno 2021
La parte dell'azienda agricola più dedicata all'agrambiente e agli orti - 8 Giugno 2021

Decennio 2015 - 2024

In questo decennio, studiando articoli e libri di alimentazione, mi resi conto che una sottile ma importante rete di connessioni collegano tra loro natura, agricoltura, cibo e salute. Non è difficila capire che noi siamo quello che mangiamo e quello che mangiamo è quello che a sua volta ha mangiato.

La comprensione profonda delle idee di catena alimentare, rete trofica e rete ecologica, mi portò a un nuovo livello di apprezzamento per il cibo che mangiamo e per l’impatto che ha sulla nostra salute. 

Noi esseri umani siamo consumatori apicali, e quindi il legame tra la nostra salute, l’ambiente e le tecniche agricole utilizzate per coltivare piante e funghi e allevare animali, che poi nel loro insieme diventano per noi cibi reali (in opposizione ai cibi industriali o cibi spazzatura), è un nesso diretto e gli effetti sono ingigantiti a causa del processo di biomagnificazione che “colpisce” i consumatori apicali. 

Noi dovremmo mangiare unicamente cibi reali (primo passo) a zero trattamenti (secondo passo).

Ora, riconosciuto il tremendo impatto che queste pratiche hanno sulla nostra salute, vengono confermate le nostre scelte passate in materia di agricoltura e, rafforzati nei nostri intenti da questa conferma, continueremo a impegnarci per ottenere cibi reali, sani e sostenibili per noi stessi, per i nostri clienti e per le generazioni future.

Quali sono i punti critici delle pratiche agricole che hanno ricevuto confema nella mia azienda agricola?

  1. Ho creato un ambiente unico nel territorio del Basso Piave, con una rete trofica ricchissima (biodiversità) a tutti i livelli della rete, e in ogni strato: ipogeo, epigeo ed epifito (licheni).
  2. Per un sentimento di venerazione verso gli ecosistemi, pratico l’agricoltura biologica senza nemmeno l’uso di rame e zolfo, pur ammessi dal regolamento biologico; in natura non servono e non devono servire neanche a me. Nel 2022, ho compiuto venticinque anni di certificazione biologica sui terreni che conduco. Ne sono fiero, anche se le mie produzioni sono ridotte. Mi consolo pensando che quello che non posso raccogliere lo raccolgono gli altri organismi viventi (batteri, protisti, funghi, piante, animali invertebrati e vertebrati). Dopo 27 anni di zero trattamenti scoprii sui miei terreni la presenza di due specie di orchidee spontanee.
  3. Gli animali che allevo non sono certificati biologici, ma non pratico loro alcuna vaccinazione non somministro loro nessun farmaco, nessun antibiotico, nessun ormone, e nessun integratore. Anche per loro, come per me, solo cibi reali (real foods): erba frescafieno (erba essiccata), erba fermentatapaglia di frumento, e, come integrazione, perché i nostri prati non sono neanche lontanamente ricchi di specie erbacee come i prati naturali di un secolo fa, granelle intere di Orzo, Frumento o Mais non OGM. Quindi, niente farine variamente raffinate e addittivate, a cui sono state tolte le sostanze nutrienti più preziose, di solito quelle contenute nell’embrione della pianta, e aggiunte sostanze di sintesi chimica di “rinforzo” scarsamente assimilabili.
  4. Pratico sia la coltivazione della terra, sia l’allevamento degli animali; il risultato di questo fare è quello di chiudere il ciclo:
    • terreno che nutre le piante, 
    • piante che nutrono gli animali (foglie di alberifieni, ortaggi e frutti),
    • animali che permettono di produrre, stratificando le loro urine e le loro feci con la paglia, il letame,
    • letame che, sparso sui terreni, apporta un adeguato quantitativo di vita microbica che perpetua la produzione di sempre nuova sostanza organica … e si torna al terreno che nutre le piante!

Nel 2019 sospesi temporaneamente la ristorazione agrituristica.

Nel 2020, la sospesi definitivamente. 

Forse,  un giorno, la riattiverò.

Nel 2023 iniziai a valutare seriamente i progetti di vendita diretta dall’azienda agricola di:

  • Ortaggi biologici,
  • Uova di volatili (galline, anatre e oche) che ruspano su una superficie, in parte a siepi multifilari e in parte a erbaio, di oltre 6.000 mq,
  • Animali grass-fed, vivi, da avviare dall’azienda agricola al macello per ottenere carni macellate e sezionate, chiuse in sacchetti sottovuoto etichettati.

Il target sono le famiglie del territorio capaci di comprendere e di voler pagare

  1. il valore dell’ambiente aziendale in cui i cibi reali vengono prodotti e
  2. il valore delle tecniche agricole impiegate,

valori tutti integrati nei prezzi dei prodotti agricoli offerti, prezzi più alti dei prezzi degli stessi cibi ottenuti in ambienti aziendali diversi con tecniche agricole diverse. E qui viene il difficile!

Sala da pranzo al primo piano - 10 Maggio 2015
Sala da pranzo al primo piano - 10 Maggio 2015

Sogni

Verso la metà e la fine di questo decennio, ripresi a dedicarmi a due sogni: 

  1. uno che mi frullava in testa dal 2002, 
  2. l’altro che mi rubava tempo e sonno dal 2007.

Sogno 2002

Nel 2002, avevo messo in piedi  un progetto senza ponderare bene i pro e i contro della proposta  di valore che andavo comunicando.

L’avevo chiamato con un acronimo PAAP (Progetto di Alloggio in Appartamenti Pluriennale).

Avevo preparato tutto!

Avevo anche fatto anche stilare un contratto da un avvocato per qualificare il rapporto tra i miei potenziali clienti e l’azienda agricola!

Il risultato fu disastroso, un fallimento.

Fu così che, dopo un paio d’anni, scomparve dal mio primo sito, quello glorioso che si era classificato nel 2004 al terzo posto al concorso Bardi Web Awards, proprio per il PAAP che costituiva una proposta innovativa.

Per inciso, oggi quel sito non è più in linea da tempo; del dominio laviaantiga.com non resta nulla.

È stato sostituito prima dal dominio la-via-antiga.com e poi dal dominio la-via-antiga.it.

Nella vita odierna bisogna rinnovarsi non solo nella realtà fisica ma anche in quella virtuale!

Nel Gennaio 2019 iniziai a lavorare alla vecchia idea ripensandola dalle fondamenta.

Dalla primavera 2019, lavorai nel tempo libero per mettere in chiaro gli obiettivi e i contenuti del progetto e, corrispondentemente, preparare un sito web dedicato per comunicare la proposta di valore contenuta nel nuovo progetto.

Il lavoro sarà sempre in miglioramento, ma già nel 2019 lanciai il sito sui motori di ricerca ed era possibile consultarlo online.

Il progetto è quello di un Ecovillaggio dal nome Five Ways Farm, in ossequio allle cinque vie da seguire: Natura, Salute, Amicizia, Conoscenza e Sostenibilità.

Dopo i primi cinque anni di presenza online del progetto, e aver incontrato diverse persone, mi resi conto che il problema non era tanto o solo raccogliere i fondi per avviarlo, quanto trovare le persone giuste con cui fare la comunità, con cui scegliere di vivere assieme.

Comunque la ricerca continua.

Torrente Zemola - 22 Luglio 2013
Torrente Zemola - 22 Luglio 2013

Sogno 2007

Nel 2023, poi, ripresi in mano il secondo sogno.

Esso consiste nello scrivere un libro per cambiare il sistema attuale basato 

  1. sulla moneta a creazione accentrata a debito, 
  2. sulla moneta con funzione di fondo di valore e 
  3. su metodi di valorizzazione del capitale naturale letteralmente fuori dalla realtà.

L’obiettivo finale è quello di creare un futuro dove alcune superfici terrestri siano restituite alla Natura, le diseguaglianze patrimoniali e reddituali siano rese sistematicamente esigue e le guerre diventino un ricordo del passato.

Al momento è in fase di gestazione.

 

Torrente Turriga - 18 Ottobre 2020
Torrente Turriga - 18 Ottobre 2020
Beatrice Majer – 22 Aprile 2021

Nella Giornata della Terra, in cui promettiamo tutti maggiore impegno per una svolta green ci piace parlare di chi, questo cambiamento, l’ha messo in pratica molti anni fa, 25 per la precisione.

Ci riferiamo all’azienda agricola di Ciro Zanin, meglio conosciuto con il nome del suo agriturismo di Terranostra Campagna Amica “La Via Antiga”, sorto nel 1996 dal rustico dell’azienda di famiglia con alle spalle più di un secolo di storia, situata in località Palù di Staffolo a Torre di Mosto.

L’approccio che dà Ciro è subito diverso rispetto al passato, rivoluzionario, dal 1997 lascia le coltivazioni convenzionali di cereali e lavora con due obiettivi, da una parte rendere accogliente l’azienda per gli ospiti, con stagni, siepi e boschetti e dall’altra, differenziare i metodi di produzione agricola passando alla coltivazione biologica, integrando le produzioni vegetali con l’allevamento di animali, creando così un ciclo chiuso in cui frutta, ortaggi e carne bastassero a soddisfare le necessità dell’attività di ristorazione avviata a fine anni ’90.

“Nutro un sentimento di venerazione per gli ecosistemi, pratico l’agricoltura biologica senza nemmeno l’uso di rame e zolfo pur ammessi dal regolamento biologico” spiega Ciro Zanin – “Quest’anno compirò venticinque anni di certificazione biologica sui terreni che conduco e anche se gli animali che allevo, avicoli, mufloni e daini, non hanno la stessa certificazione, questi si nutrono di erba fresca, fieno, paglia di frumento e come integrazione, perché i nostri prati non sono neanche lontanamente ricchi di specie erbacee come i prati naturali di un secolo fa, di granella intera di mais non OGM”.

C’è tutto un mondo da scoprire e coltivare, per questo ho deciso di potenziare una delle attività che porto avanti dal 2002, la fattoria didattica”.

Ciro, infatti, dal 2019 ha deciso di sospendere il servizio di ristorazione e pur mantenendo attivo il servizio di alloggio, quest’estate offrirà ai ragazzi dai 14 ai 17 anni, la possibilità  di fare un’esperienza unica in azienda, unendo le sue competenze di agricoltore, conoscenze di business economy e perfetta padronanza dell’inglese derivanti dalla formazione universitaria e dalla sua inesauribile fame di sapere che lo vedono continuamente stimolato ad aggiornarsi. 

“ Mi sono sempre divertito raccontando ai più piccoli in cosa consista il lavoro dell’agricoltore, mostrando loro animali, alberi, frutti, verdure ed erbe spontanee,  ma parlare agli adolescenti offre stimoli impagabili, non solo perché instauro con i giovani un ricco confronto ma soprattutto perché parlando loro di biodiversità, sostenibilità, e importanza del cibo  si può davvero cambiare il mondo!”    

L’agriturismo La Via Antiga ora è circondato da una foresta lussureggiante, dove la biodiversità regna sovrana, nulla di meglio per praticare laboratori teorici e pratici in cui i ragazzi si potranno immergere in settimane verdi, dove il tema della sostenibilità ambientale e di vita non rappresentano solo un’ambizione ma un esempio concreto di vita vissuta.

Torrente Rui - 29 Ottobre 2020
Torrente Rui - 29 Ottobre 2020